Incontro in treno 1°parte - Calabria Trasgressiva

Incontro in treno 1°parte - Calabria Trasgressiva

Incontro in treno
Sono sul treno per ritornare a casa e si siede di fronte a me una signora dall'aspetto signorile sulla cinquantina, vestita in modo elegante e dallo sguardo profondo, che mi saluta, io contraccambio; ecco in quel breve momento rimango colpito da quella creatura femminile, non particolarmente bella o sensuale ma con qualcosa di segreto che mi ha incuriosito e mi ha spinto a scrivere e a fantasticare...
Ha i modi educati ma nello stesso tempo autorevoli, una donna di classe e di cultura, forse una professoressa....legge un libro riguardo ad una mostra che evidentemente aveva recentemente visitato....ad un certo punto tira fuori dalla borsetta il rossetto e si da una rapida passata sulle labbra, io rimango ad osservarla, a quel punto lei si gira e con tonno deciso mi dice:" cosa c'è?..non hai mai visto una donna truccarsi?..." io rimango sbigottito e quasi spaventato, mi scuso, sentendo il sudore scendermi lungo la schiena, lei, con lo stesso tono, accetta le scuse a patto che non devo più guardarla...non so cosa mi è successo in quel momento ma ho fatto un cenno di si col capo e ho abbassato lo sguardo fino a che non arriva la fermata in cui deve scendere; quando si alza si avvicina a me e mi da un biglietto, sussurrando all'orecchio: "chiamami...schiavo" e va via....
Io rimango senza parole, mi guardo attorno, per fortuna non c'è nessuno...io penso fra me e me che come ha fatto a capire della mia "tendenza"...
Sul biglietto è riportato il numero del telefono e la professione:
"Psicoterapeuta e sessuologa"
Quando torno a casa rimango per un Po' a pensare a quell'incontro...e se chiamarla anche solo per chiedere come aveva fatto, così in poco tempo, a inquadrarmi
I giorni seguenti trascorrono veloci, immerso nel lavoro, ormai ho dimenticato quell'incontro...almeno pensavo io, quando mi capita di rivederla sul treno, nel mio stesso vagone ma qualche posto più in là...allora mi avvicino, salutandola, lei alza lo sguardo, non dice nulla e ritorna a leggere...
Allora io, ancora più incuriosito, cambio posto e vado a sedermi difronte a lei che non mi degna di alcuna attenzione, dopo qualche minuto, che mi sembra sia stato infinito, lei mi rivolge la parola con tono autoritario: " allora schiavetto non hai avuto il coraggio di chiamarmi..." io cerco di scusarmi accampando delle scuse ma lei mi tace subito dicendo:" visto che non hai le palle per chiamarmi adesso ti dirò io quando venire da me, venerdì prossimo alle 17,nel mio studio e non voglio sentire scuse" io non riesco altro che annuire...lei, con tono beffardo, mi ordina di sparire...

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